Umanizzazione dei rapporti
Tecniche di caregiving
Uno degli aspetti centrali dei percorsi di cura nella cronicità è l’alto livello di stress vissuto all’interno della complessità terapeutica e organizzativa da parte di tutti gli operatori e i care giver, famiglia e volontari compresi. Per tale ragione, l’attività di propone di favorire spazi di pensiero in cui tutti gli operatori, interrogandosi sui significati emergenti nelle pratiche di cura, possano assumersi non solo la responsabilità del proprio ruolo, ma anche quella del proprio benessere. Ci si propone dunque di raccogliere le percezioni, i vissuti di fatica legati al servizio, i desideri e le attese evolutive insite nelle personali rappresentazioni di ruolo. Il lavoro con gli operatori si propone di far emergere la natura artigianale del lavoro assistenziale di primo livello che consiste essenzialmente nel combinare pratiche diversificate per rispondere alla mutevolezza dei bisogni espressi quotidianamente dai residenti: ciò viene spesso identificato dalla sociologia del lavoro con l’immagine del patchwork. Tale immagine rende bene l’idea di un luogo di lavoro istituzionale che non può più essere concepito, sulla base del paradigma aziendalistico dell’organizzazione, alla stregua di un reparto di produzione di prestazioni assistenziali rigorosamente pianificate dall’alto, ma come un laboratorio artigiano nell’ambito del quale ci si confronta costantemente intorno alle concrete pratiche lavorative che giorno per giorno si sviluppano in modi diversificati per rispondere alle mutevoli esigenze dei residenti. La valorizzazione del sapere pratico acquisito dagli ausiliari sul campo nella relazione di prossimità con i residenti può avvenire solo se figure più specializzate offrono loro gli strumenti teorici necessari a consolidarlo: ciò comporta una diversa visione della loro funzione all’interno dell’organizzazione, che non potrà più essere quella di prescrivere metodologie di lavoro calate dall’alto, quanto di far crescere dal basso le buone pratiche lavorati
OBIETTIVI
Il percorso è un’esperienza formativa di gruppo che mira ad accrescere le competenze relazionali interne all’equipe. Più precisamente, il percorso si propone di sviluppare l’attenzione dei partecipanti verso la circolarità tra i diversi livelli dei più ampi processi comunicativi nei quali sono quotidianamente immersi, con i seguenti risultati:
1. Rinforzare l’azione degli operatori e delle operatrici della RSA, rendendo visibili:
- i fattori di rinforzo della coesione sociale attivati all’intero di ogni singola unità operativa
- i bisogni della popolazione anziana e della rete sociale che l’accompagna
- la natura complessa delle relazioni individuali e di gruppo instaurate tra i soggetti fragili, gli operatori e le risorse presenti nella fondazione
2. Migliorare la qualità delle relazioni e il senso di appartenenza
3. Favorire la crescita culturale, l’aggiornamento delle abilità e delle competenze professionali nel lavoro di equipe
4. Promuovere la riduzione dello stress
DESTINATARI
Operatori assistenziali
PROGRAMMA
- collaborazione tra i dipendenti della RSA e continui aggiustamenti interni al gruppo, per la produzione di nuove informazioni e trasformazioni;
- connessione dell’attività formativa alla domanda di senso che emerge dalla crisi delle istituzioni e delle organizzazioni sociali delle quali gli operatori sono parte integrante;
- istituzione di un dialogo tra le conoscenze prodotte dalle scienze sociali intorno alle trasformazioni dei conflitti e le concrete dinamiche emergenti nel gruppo;
- promozione dell’analisi e del cambiamento dei modelli di pensiero e d’azione;
- riformulazione di nuovi stili di pensiero e di relazione, in grado di rispondere alle esigenze organizzative e ai bisogni complessi di ospiti e famigliari.
DURATA
8 ore
SEDE
Via Ravizza 7/a – BERGAMO
MODALITÀ DI EROGAZIONE
- Laboratorio con dimostrazioni, esempi pratici e possibilità di confronto.
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